Non solo mare

L’editoriale del nostro Direttore Responsabile che presenta il numero ANNO X – Estate 2019 (e Ristampa) de l’IsolaBella Periodico di informazione turistica a Lampedusa, Linosa e Lampione.

È tempo d’estate e Lampedusa, isola estrema del bel paese, si anima di nuovi umori e nuova gente. È anche tempo di consigli e soprattutto ai nuovi ospiti sono rivolte le nostre speciali raccomandazioni per esporsi al meglio al “sole” lampedusano, così da conservarne a lungo il segno e l’associato ricordo. E se durante la vostra vacanza qualche nuvola inopportuna oscurerà l’astro più importante, non state tanto lì a preoccuparvi, la maggior parte delle cose qui è di passaggio. Lampedusa è un‘isola ricca di contrasti ma dal fascino indiscusso, capace di appassionare un po’ chiunque la scelga, non solo per le sue bianche spiagge di sabbia fine, per il suo mare dalle acque turchesi e per i suoi incantevoli squarci del mondo marino. La sua natura, ricca di scenari e paesaggi incontaminati, caratterizzata da aspre collinette e profondi canyon, infonde sensazioni dal tipico sapore africano. Se non ve ne siete già accorti, vi trovate sul lembo di terra politicamente più a sud anche d’Europa ma geograficamente e geologicamente siete sbarcati su una piattaforma continentale africana: la successione degli strati geologici, la natura del terreno e le condizioni climatiche ricordano difatti i tipici paesaggi delle regioni del Maghreb. Se pensate che una vacanza a Lampedusa sia fatta esclusivamente di sole e mare, proveremo a convincervi con la nostra decima edizione estiva che questo a prima vista arido pezzo d’Africa sia pronto a regalarvi anche altro. Iniziando dalla “selvaggia” natura, questa piccola e luminosa terra mostra orgogliosa la sua flora distinta nelle varie stagioni da cespugli colorati, come quelli viola del timo selvatico. Impossibile non soffermarsi sulle specialità culinarie di un’isola che tra sassi e terre incolte profuma di origano, finocchietto e rosmarino. Raggiungendo il lato nord, v’immergerete nei valloni all’interno della Riserva, un’area naturale protetta di grande interesse naturalistico e faunistico. La costa di origine calcarea, dolomitica e arenaria permette di abbracciare la natura e dalle creste delle falesie di nord-ovest, maestose pareti a picco sul mare, ammirerete uno spettacolo talmente incredibile da sembrare surreale: un silenzioso e unico tramonto. Ad accompagnarvi in questa scoperta anche tanti animali stanziati in quest’arcipelago o migranti di terre vicine e lontane: rettili come la tartaruga marina, simbolo di Lampedusa e portafortuna dei suoi visitatori, che ghiotta di meduse sceglie anche la spiaggia nera di Linosa per dare la vita ai suoi piccolini; mammiferi come le maestose e possenti balene e i simpatici e agili delfini, che pattugliano queste acque in cerca di plancton; nobili e leggendari uccelli come il Falco della Regina e la Berta maggiore, che rapiscono lo sguardo di chi di queste isole osserva anche l’immenso e sconfinato cielo. In via non del tutto eccezionale anche il Fenicottero rosa, che su queste rive si ferma per recuperare le energie necessarie al proseguimento del suo viaggio, ha destato la curiosità e la contemplazione di molti osservatori. 

Dicevamo non solo mare… Lampedusa è anche storia. Il profilo di quest’isola è stato nei secoli scolpito dal passaggio di tanti popoli e quindi di tante culture, la cui influenza e incidenza tuttora riemergono svelandone la bellezza e peculiarità. L’isola, data la sua posizione strategica tra i due continenti, fin dai tempi più antichi fu usata come base navale, militare e di approvvigionamento. Terra attraversata da greci, fenici, romani, bizantini e saraceni, conserva ancora delle piccole testimonianze rinvenute non solo dai suoi fondali. Governata più recentemente dagli Aragonesi di Napoli e concessa poi ai de Caro nel tentativo di bonificarla e popolarla, passando dai Tomasi principi di Lampedusa a una comunità maltese, si arriva alla colonizzazione del 1843 e quindi alla più conosciuta storia moderna. Fu proprio il Governatore della nuova colonia, il capitano Bernardo Maria Sanvisente, a ritrovare nel vallone di cala Madonna una statua in pietra della Santa Vergine all’interno di una chiesetta e disporre, a ricordo del suo ritrovamento e del possesso dell’isola, che ogni 22 Settembre si celebrasse messa. Moltissimi viaggiatori ne hanno narrata la mistica presenza, descrivendo anche come in questo luogo cristiani e musulmani lasciassero sempre un dono a quanti sull’isola, fra naufraghi e schiavi fuggiaschi, vi avrebbero trovato un “Porto Salvo”. Durante la Seconda Guerra Mondiale il Santuario fu distrutto da un bombardamento che lasciò però indenne la statua e non fece vittime fra la popolazione, che riconoscente di ciò alla Madonna lo ricostruì e lo abbellì con un ricco giardino. Ogni anno a settembre il popolo cristiano di Lampedusa festeggia la sua Protettrice e partecipa con fede e devozione alle processioni che portano il Suo simulacro per le strade, tra la gente. Isola citata inoltre da Ludovico Ariosto, che nel suo famoso poema epico cavalleresco ambientò la leggendaria battaglia tra il saraceno Agramante e il furioso Orlando, custodisce ancora molti aspetti avvolti nel mistero e interessanti da studiare. 

E così, tra un tuffo e l’altro e leggendo questa rivista, di Lampedusa conoscerete tante ricchezze forse poco valorizzate, alcuni ne apprezzerete anche le imperfezioni che la rendono speciale e altri sorvolerete sui disagi e imprevisti che un’isola ormeggiata al centro del Mediterraneo può incontrare. Quest’approccio sarà importante e determinerà chi sarà soltanto un fugace ma attento e rispettoso visitatore, chi tornerà puntualmente ogni anno perché ne sente il forte bisogno e chi deciderà di trascorrerci anche un periodo più lungo condividendo con i suoi abitanti i lenti ritmi invernali. Al vostro rientro vi lasceremo giusto il tempo di disfare le valigie e sarete assaliti da quella strana sensazione definita “mal d’Africa” che vi porterà prima possibile a ritornare. Qualunque sarà la vostra scelta, a tutti voi andranno comunque i nostri ringraziamenti per esserci stati almeno una volta.

Buona scoperta e buone vacanze!

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